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04/03/2024
Oneri pluriennali capitalizzabili solo al ricorrere di specifiche condizioni. Non sussiste alcun obbligo, posto che la regola generale ne induce l'imputazione prioritaria a conto economico, consentendone l'iscrizione nel patrimonio netto solo al ricorrere di precisi requisiti gestionali, produttivi ...

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Decreto dignità: le possibili modifiche

Gli strumenti scelti dal Governo per contrastare la precarietà non convincono pienamente i Consulenti del Lavoro. Come già evidenziato nella circolare n.14/2018 della Fondazione Studi, alcune misure contenute nel "Decreto Dignità" potrebbero, in realtà, aggravare la situazione lavorativa attuale, producendo ulteriori precari e disoccupati e, al tempo stesso, maggiori costi per lo Stato. Per questo motivo il Consiglio nazionale dell'Ordine, nell'audizione di oggi pomeriggio presso le Comissioni riunite Finanze e Lavoro della Camera dei Deputati, ha messo in luce tutti gli aspetti controversi del provvedimento e suggerito alcune proposte migliorative per la conversione in legge.

Tra queste, il ritorno ad un contratto a termine valido al massimo 36 mesi per «garantire maggiori certezze in funzione della continuità della prestazione lavorativa» e la reintroduzione della causale obbligatoria per i rapporti di lavoro di durata superiore a 24 mesi, in modo da non generare ulteriori difficoltà applicative ed interpretative, causa di contenzioso. Il Consiglio nazionale ha evidenziato, inoltre, la necessità di eliminare la penalizzazione del contratto di somministrazione, che appare «del tutto eccessiva, finendo non tanto per perseguirne le applicazioni esclusive, quanto per comprimerne del tutto qualsiasi applicazione» e di rivedere l'aumento delle indennità per i licenziamenti, che non procurerebbe vantaggi occupazionali o una limitazione della precarietà evidenti. Infine, la Categoria ha suggerito di stabilire «un momento transitorio che sposti in avanti bel tempo l'efficacia del Decreto Legge, assicurando così il dovuto momento di adattamento organizzativo».

fonte: consulentidellavoro.it

MISE: agevolazioni per Impresa 4.0

 

Pubblicato, sulla Gazzetta Ufficiale n. 164 del 17 luglio 2018, il Decreto 9 marzo 2018 del Ministero dello Sviluppo Economico che disciplina termini, modalità e procedure per la concessione e l'erogazione delle agevolazioni in favore di programmi di investimento innovativi coerenti con il Piano nazionale Impresa 4.0, finalizzati ad aumentare il grado di efficienza o il livello di flessibilità dell'attività economica. Le risorse finanziarie disponibili per la concessione degli aiuti sono pari ad oltre 341 milioni di euro.

Possono beneficiare delle agevolazioni le PMI che, alla data di presentazione della domanda, sono in possesso dei requisiti elencati nel decreto. Esclusi, invece, i liberi professionisti. Termini e modalità di presentazione delle domande di ammissione alle agevolazioni unitamente al piano di investimenti (alla perizia di cui all'art.  5, comma 2, e all'ulteriore documentazione utile allo svolgimento dell'attività istruttoria da parte del Ministero) - si legge - saranno definiti con successivi provvedimenti del Direttore generale per gli incentivi alle imprese del Ministero.

Nel decreto, infine, indicata la procedura di accesso e concessione delle agevolazioni, le spese ammissibili, le modalità di monitoraggio, ispezione e controlli da parte del Ministero sulle iniziative agevolate e le ipotesi di revoca dei benefici agevolativi.

fonte consulentidellavoro.it

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